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Il giornale canadese "The Globe and the Mail" ha scritto un interessante articolo sul Lambrusco, il vino rosso frizzante tanto amato dagli italiani. Buona lettura!

Come i pantaloni a vita alta, il Lambrusco conferma la teoria che se aspetti abbastanza a lungo, ogni cosa tornerà indietro, come nella moda. Nel caso del lambrusco ci sono voluti circa 40 anni.

Forse sei abbastanza vecchio da poter ricordare il primo grande colpo. Tempo prima che il prosecco catturasse i cuori dell'America del Nord, il Lambrusco era il frizzante italiano di prima scelta.
Negli anni 1960 e '70 era assai consigliato. Precisamente, si trattava di un semi dolce, delicatamente frizzante e a basso costo. Inoltre vantava di una distinzione che ancora oggi lo rende oggetto di curiosità: era rosso, o almeno la maggior parte lo era.

Versato in un bicchiere, il Lambrusco rosso faceva tante bollicine con la sua spuma rosa da sembrare la fermentazione di un tino di Merlot o il mosto d'uva d'un Malbec.
Casualmente in gran parte di quella epoca dai pantaloni a zampa d'elefante, il Lambrusco giunse in modo analogo con un semplice e aromatizzato sapore.

Era una bibita all'uva per adulti. Una manciata di marchi dominava il mercato. Negli Stati Uniti il colosso era Riunite, che aveva fatto un appello incanito ai bevitori della soda-pop con questo famoso slogan : "Riunite on nice, that's nice" ("Riunite nel ghiaccio, questo è un colpaccio"). In Canada posso ricordare (sebbene preferirei dimenticare), pochi intimi e personali incontri con Chiarli di Castelvetro.

Sugli scaffali rimasero questi vecchi vini (Chiarli li vendeva intorno ai 10$), ma il Lambrusco di oggi appartiene a una nuova produzione di alta qualità, prevalentemente vini secchi, creati da una piccola azienda agricola.

I prezzi oscillano per lo più tra i 15$ e i 22$ e questi sono ricercati da chef esperti e sommelier a cui piace ovviamente dedicarsi a nuovi sapori ed eccentriche scoperte e che sanno apprezzare l'affinità che c'è tra una bevanda e una certa pietanza.

Gli esempi di buona qualità arrivarono con le caratteristiche corpose e a base d'erbe e con un retrogusto amaro, che con quella fresca vivacità e un sapore d'uva rendevano il lambrusco secco ed incredibilmente un ottimo compagno per il salato, i salumi, per il maiale brasato o arrostito, persino per una serie di formaggi, così come per molto di più. Non sbaglia un colpo.
Questo è un vino concepito per la tavola, per ogni piatto, non uno champagne per l'ultimo dell'anno e nemmeno un frappè che le ragazze trangugiano in un solo sorso di notte davanti la televisione.

Questo vino è una specialità dell'Emilia Romagna, una regione del centro nord che viene spesso menzionata, soprattutto dagli italiani che non vivono là, come culla della gastronomia italiana. Stranamente, questa regione che ci ha donato il prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, l'aceto balsamico, la pasta alla bolognese, si distingue molto meno rispetto tante altre regioni d'Italia come la Toscana, il Piemonte e il Veneto per il vino. Ma vallo a dire a tuo rischio e pericolo agli abitanti dell'Emilia Romagna; loro hanno il Lambrusco e quello batte tutto il resto, inclusi (senza dubbio meno versatili) il Chianti, il Barolo e l'Amarone.

Sarebbe opportuno parlare del Lambrusco come un singolo vino, ma è una bizzaria nel senso che il vino, qualche volta prodotto bianco separando il succo da ciò che gli da colore, si basa sulla mistura di varie e distinte uve, e così anche il lambrusco. Esiste per esempio il Lambrusco Barghi, il Lambrusco Marani, il Lambrusco Oliva e il Lambruschetto insieme ad altre decine. Ma capirai che oggi le migliori versioni sono incentrate sulle due più rispettabili uve, il Lambrusco di Sorbara e il Lambrusco Salamino, entrambe firmate dalla provincia di Modena, che è anche casa dell' automobile Ferarri.

Il secondo vino, il più diffuso, si riferisce a ciò che tu saggiamente potresti pensare. La sua uva cresce in piccoli, quasi cilindrici grappoli che secondo alcuni ampelografi italiani del passato, evocavano chiaramente uno dei cibi più perfettamente preservati, i salami.
Nonostante l'odierna ondata dei lambruschi più buoni comprenda principalmente i secchi, si possono trovare tavolta anche leggermente dolci. Se sei in dubbio rivolgiti al tuo negoziante. I migliori produttori, disponibili occasionalmente nei negozi canadesi, comprendono Lini, Cavicchioli, Paltrinieri e Fiorini Corte degli Attimi.

Non c'è modo migliore di congedare il vino tedioso degli snob che dando la vostra approvazione al rosso spumoso lambrusco, firmato dal centro della gastronomia italiana.