Il Lambrusco è costituito da diverse varietà di vino, tipiche delle zone del modenese, del reggiano e del mantovano. La zona di produzione si estende per tutta la provincia di Modena e Reggio Emilia ed in Lombardia nella provincia di Mantova, e vede coltivati 8.000 ettari impiegati per la produzione delle 3 tipologie principali di Lambrusco: il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. I vitigni minori sono invece il Lambrusco Marani, il Lambrusco Maestri, il Lambrusco Ancellotta, il Lambrusco Montericco e il Lambrusco Viadanese o Grappello Ruberti. La classificazione del Lambrusco è basata sulle zone di appartenenza del vitigno stesso.
La provincia di Modena è certamente l'area più estesa e storicamente più articolata: basti pensare che una delle sue frazioni, Santacroce, attribuisce oggi il nome a una delle denominazioni più famose. La viticoltura del modenese è la più antica di tutta l’Emilia Romagna e vanta la più antica cantina sociale italiana ancora in attività (Cantina Sociale di Carpi), oltre ad altre tre cantine fondate più di un secolo fa. Sul suo territorio provinciale dal limitare a nord con la provincia di Mantova, pianeggiante, fino a sud con la fascia collinare si concentrano la produzione di ben quattro tipologie diverse di Lambrusco: il Salamino Santa Croce ubicato nella zona nord, il Sorbara che si colloca nella fascia territoriale mediana compresa tra i fiumi Secchia e Panaro, il Grasparossa che si colloca sulla fascia collinare a sud e il Lambrusco di Modena. I primi tre sono DOP dal 1970, mentre il Lambrusco di Modena dal 2009.
Nella provincia di Reggio Emilia troviamo due differenti zone di produzione: la pianura dà vita essenzialmente al Reggiano, mentre nella zona collinare si produce il Colli Scandiano e Canossa, che si differenzia in Lambrusco Montericco e Grasparossa ,vitigni dalla vocazione esclusivamente collinare.
Il Lambrusco prodotto nella provincia di Mantova mescola vitigni di prevalente provenienza Modenese-Reggiana, i quali acquistano grazie al terreno caratteri salienti che li differenziano in modo profondo e netto. Un'interessante varietà mantovana è il Lambrusco Viadanese o Grappello Ruberti.
Anche la provincia di Parma annovera nella propria tradizione la coltivazione di questi vitigni, ed esistono realtà enologiche nelle quali il Lambrusco riveste una grande importanza. I Lambruschi qui prodotti sono IGT, ossia a indicazione geografica tipica. Il Lambrusco deve comprendere almeno per l’85% la varietà Lambrusco Maestri.
La provincia di Bologna concentra invece la propria produzione prevalentemente in pianura, poiché le colline sono orientate alla produzione di altre tipologie di vini.
Discorso a parte riguarda invece la provincia di Trento: nei comuni di Ala e Avio viene prodotta una differente tipologia di Lambrusco derivata da un vitigno denominato a "foglia frastagliata". Questo vino è noto con il nome di "Enanzio".
I tre Lambrusco della provincia di Modena sono controllati e valorizzati dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, quelli della provincia di Reggio Emilia sono tutelati dal Consorzio per la Promozione del Marchio Storico dei Vini Reggiani, mentre il Consorzio di Tutela dei Vini dei Colli di Parma si occupa di eseguire i controlli per il Colli di Parma Lambrusco DOC.
Infine, la Regione Emilia Romagna detiene la vigilanza per il Lambrusco Emilia IGT.