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I vini di Parma ti sorprendono sempre. Le loro bollicine hanno conquistato premi e consensi in Italia e nel mondo. Sono vini frizzanti, corposi e generosi: dentro ci trovi l’anima sincera dell’Emilia. Perfetti per un pranzo o una cena fra amici, comunicano allegria al primo sorso.
I vini emiliani rappresentano per noi un richiamo alle origini: il profumo dell’uva nel vigneto, l’odore asprigno del mosto, le fresche cantine dove ogni anno si ripete il prodigio più antico del mondo. Sono vini sinceri, proprio come Noi.

Silvano Romani seleziona per te i migliori vini emiliani.

Tipi di vino

I vini si differenziano tra loro per il sistema di vinificazione (vini normali e speciali) e per le proprietà organolettiche: colore, profumo, gusto e retrogusto; altri parametri che concorrono a definire le caratteristiche di un vino sono alcol, acidità, sapidità e astringenza (sensazione di ruvidità data dai tannini).
I vini possono essere differenziati in vini fermi, frizzanti e spumanti a seconda della presenza di anidride carbonica che conferisce le caratteristiche bollicine. Un'ulteriore distinzione è data dal contenuto in zuccheri non fermentati del vino, che distinguono il prodotto in secco, semisecco e dolce.
Sono diversi i vini italiani a meritare marchi di qualità come Indicazione Geografica Tipica (IGT) e Denominazione di Origine Protetta (DOP). Il marchio DOP è concesso ai prodotti agroalimentari le cui caratteristiche di qualità dipendono del tutto o in parte dall'ambiente geografico in cui sono prodotti, perciò tutte le fasi produttive devono avvenire nell'area circoscritta. L'IGT riguarda la zona di produzione della bevanda e in sostanza indica che si tratta di vini ottenuti da determinate uve e provenienti da territori ben definiti.

Vini bianchi

Il vino bianco presenta tonalità che vanno dal giallo al verdino. Per ottenere i vini bianchi si possono utilizzare uve sia bianche che uva a bacca nera con polpa incolore.
La varietà dei vini bianchi è dovuta a tre fattori: la grande diversità dei vitigni, le diverse modalità di vinificazione e la quantità di zucchero residuo presente nel vino.
Generalmente sono vini da bere giovani. Al palato presentano note fresche e fruttate, sono spesso più acidi dei rossi e con una gradazione alcolica inferiore.
Il vino bianco è utilizzato come bevanda da aperitivo, da pasto, da dessert o come bevanda rinfrescante da consumare tra i pasti. L'accoppiamento ideale è generalmente con piatti a base di pesce, carni bianche o sughi poco strutturati.

Vini rossi

Il vino rosso è prodotto con uve a bacca scura le cui bucce, a contatto col mosto durante la fase di macerazione, contribuiscono a conferire il tipico colore.
Durante la macerazione, il contatto del mosto con le vinacce fa migrare le sostanze contenute nelle bucce e nei vinaccioli verso il liquido, conferendo così al prodotto tonalità di colore e aroma adeguati e distintivi.
Essi dipendono non solo dal metodo di affinamento a cui viene sottoposto il vino, ma anche dalle caratteristiche del vitigno da cui provengono le uve e dalla zona in cui è stata coltivata la vite.
Durante la macerazione si formano inoltre vari polifenoli che conferiscono al vino rosso la tipica struttura e la tannicità; per tannicità si intende la presenza più o meno alta di tannini, sostanze in grado di legare le proteine e farle precipitare.
Questo significa che più il vino è ricco di tannini, più si avrà la sensazione che si presenti come ruvido in bocca.
La temperatura di servizio ideale del vino rosso è di 16 - 20° C e in genere si accompagna bene con carni rosse, cacciagione, formaggi e piatti a base di sughi strutturati.
Esempi illustri di vino rosso emiliano è il Lambrusco , tuttora il vino più amato dagli italiani, con quasi 13 milioni di litri venduti nel 2015.
L'inconfondibile spuma che caratterizza questo vino nasce da un attento processo di vinificazione in cui gli zuccheri vengono trasformati in anidride carbonica e alcool.
La maggioranza dei processi di produzione si avvale del Metodo Charmat, che consiste nel riporre il vino base in grandi recipienti di acciaio pressurizzati e chiusi (detti autoclavi) in cui vengono introdotti lieviti naturali selezionati.
Una volta ottenuta la rifermentazione, il vino viene passato in un'altra autoclave e sottoposto a filtrazione iperbarica per evitare la dispersione di anidrite carbonica. La temperatura viene poi abbassata rapidamente per ottenere la precipitazione tartarica, dopodiché il vino viene nuovamente filtrato per eliminare l'acido tartarico depositato.
I vini prodotti con questa tecnica sono generalmente più acidi e freschi, con una spiccata effervescenza.

Vini rosati

Il processo di produzione dei vini rosati non consiste, come molti credono, nella mera miscelazione di vini bianchi e vini rossi: è infatti un particolare processo che inizia allo stesso modo dei vini rossi e prosegue come per i vini bianchi.
Il tipico colore rosa del prodotto si ottiene utilizzando una prevalenza di uve bianche alle quali vengono aggiunte bucce di uve a bacca nera, che vengono lasciate macerare nel mosto soltanto poche ore.
Sono vini particolarmente freschi, dal profumo fruttato e floreale, molto adatti e versatili all'abbinamento con il cibo. È un vino interessante dal punto di vista organolettico soprattutto perché permette abbinamenti con piatti e cibi con i quali si fa generalmente fatica ad abbinare un vino rosso o un vino bianco.

Vini frizzanti e vini fermi

Per vino fermo si intende qualsiasi vino che non sia frizzante o spumantizzato. I vini possono infatti essere naturalmente frizzanti (come nel caso del Lambrusco) oppure sottoposti a processi di spumantizzazione mediante una moderata aggiunta di anidride carbonica.
A seconda del livello di anidride carbonica, il vino frizzante può passare dall'essere appena mosso (circa 1,3 bar) a "quasi spumante" (con un livello massimo ammesso di 2,5 bar; il livello minimo per lo spumante è di 3,0 bar).
Molti vini a denominazione di origine protetta hanno versioni frizzanti, spesso dette "vivaci".
La scelta del vino fermo si rivolge a tutto il pasto, essendo in questa categoria inclusi tutti i vini non effervescenti, quindi dai più secchi fino ai dolci da dessert. L 'abbinamento ideale è dal contesto in cui il vino sarà consumato.

Abbinamenti gastronomici

In un perfetto abbinamento, cibo e vino devono essere l'uno al servizio dell'altro, senza sovrastarsi. Il vino deve essere in armonia con le pietanze, esaltandone sensazioni e peculiarità.
Il metodo di abbinamento si basa su due criteri specifici: il contrasto e l'analogia. Nell'abbinamento per contrasto alcune sensazioni del vino e del cibo bilanciano gli squilibri dell'altro, mentre nell'analogia le sensazioni mantengono lo stesso rapporto e la stessa tipicità.
È consigliabile abbinare ad un piatto tipicamente regionale o locale un vino della stessa zona per creare un’affinità di profumi e di sapori. Per esempio, il Lambrusco è il vino ideale da accompagnare alle pietanze tipiche della tradizione emiliana, sia ai primi piatti che ai secondi di carne. È un vino versatile e dissetante, particolarmente adatto a smorzare piatti grassi e ricchi di sapore.

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